IL PRIMO MAESTRO
Chi è Mikao Usui?
Usui è l'uomo al centro della foto. Fu un cercatore instancabile e cercò il risveglio. Dopo anni di faticose ricerche e in seguito ad un'intensa esperienza mistica riscoprì e diede un nuovo nome ad una pratica antica quanto l'uomo, che si basa su un'energia antica quanto l'universo.
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COS'E' REIKI?
REIKI letteralmente è "energia vitale".
E purtroppo REIKI non si può spiegare a parole.
Però può essere interessante riflettere su come REIKI, con nomi sempre diversi, sia un concetto comune a tutte le culture del mondo, in tutti i periodi e in tutti i luoghi:
per la tradizione indiana è Prana, che scorre vorticosa lungo Shushumna attraverso i sette Chakra.
Nella tradizione cinese è il Chi, l'energia vitale che scorre lungo i meridiani del nostro corpo.
In ebraico è Ruah, che significa anche vento e respiro, ed è da Ruah Hakodesh che i cristiani tradurranno Spirito Santo.
E' Pneuma, il soffio vitale che è l'anima secondo i filosofi presocratici , è l principio originario, l'arché, è ciò che ci anima e che è assimilabile allo spirito anche presso gli stoici.
Il termine Pneuma ricompare nella storia della filosofia negli autori rinascimentali, come Agrippa di Nettesheim, Paracelso, Giordano Bruno che intendevano pneuma come lo strumento di cui si serviva la divinità per influire sulle azioni umane.
Sono concetti riscontrabili anche alla cultura occidentale moderna, scettica e secolarizzata. Mi riferisco all'identità tra energia e materia, secondo quanto contenuto nella rivoluzionaria formula di Einstein E=mc²
dove l'energia contenuta o emessa in un corpo (E) è uguale alla sua massa (M) moltiplicata per (C), che è la costante velocità della luce nel vuoto.
Si trovano interessanti spunti di riflessione per comprendere REIKI anche nei lavori del fisico Max Plank che pose le basi della meccanica quantistica che sarebbe arrivata a scoprire che i fenomeni che si verificano su scala atomica hanno proprietà che appartengono sia alle onde che alle particelle e a descrivere il moto ondulatorio dell'energia in maniera incredibilmente simile a come era descritto nelle tradizioni indiane di quattromila anni prima.
REIKI è come Tao e il Tao di cui si può parlare non è l'eterno Tao.
Parafrasando le parole di Lao Tzu:
l'esistenza trascende il potere di definizione delle parole:
ci sono nomi, ma non natura nelle parole
senza nome è l'origine di cielo e terra
ma le cose hanno una madre e essa ha un nome
il segreto attende il discernimento di occhi non annebbiati dal desiderio
coloro che sono vincolati dal desiderio ne vedono solo il contenitore esterno
il nucleo e la superficie sono essenzialmente la stessa cosa:
le parole li fanno apparire diversi solo perché esprimono l'apparenza.
Se occorre dar loro un nome, la meraviglia li descrive entrambi
di meraviglia in meraviglia, l'esistenza si apre
E purtroppo REIKI non si può spiegare a parole.
Però può essere interessante riflettere su come REIKI, con nomi sempre diversi, sia un concetto comune a tutte le culture del mondo, in tutti i periodi e in tutti i luoghi:
per la tradizione indiana è Prana, che scorre vorticosa lungo Shushumna attraverso i sette Chakra.
Nella tradizione cinese è il Chi, l'energia vitale che scorre lungo i meridiani del nostro corpo.
In ebraico è Ruah, che significa anche vento e respiro, ed è da Ruah Hakodesh che i cristiani tradurranno Spirito Santo.
E' Pneuma, il soffio vitale che è l'anima secondo i filosofi presocratici , è l principio originario, l'arché, è ciò che ci anima e che è assimilabile allo spirito anche presso gli stoici.
Il termine Pneuma ricompare nella storia della filosofia negli autori rinascimentali, come Agrippa di Nettesheim, Paracelso, Giordano Bruno che intendevano pneuma come lo strumento di cui si serviva la divinità per influire sulle azioni umane.
Sono concetti riscontrabili anche alla cultura occidentale moderna, scettica e secolarizzata. Mi riferisco all'identità tra energia e materia, secondo quanto contenuto nella rivoluzionaria formula di Einstein E=mc²
dove l'energia contenuta o emessa in un corpo (E) è uguale alla sua massa (M) moltiplicata per (C), che è la costante velocità della luce nel vuoto.
Si trovano interessanti spunti di riflessione per comprendere REIKI anche nei lavori del fisico Max Plank che pose le basi della meccanica quantistica che sarebbe arrivata a scoprire che i fenomeni che si verificano su scala atomica hanno proprietà che appartengono sia alle onde che alle particelle e a descrivere il moto ondulatorio dell'energia in maniera incredibilmente simile a come era descritto nelle tradizioni indiane di quattromila anni prima.
REIKI è come Tao e il Tao di cui si può parlare non è l'eterno Tao.
Parafrasando le parole di Lao Tzu:
l'esistenza trascende il potere di definizione delle parole:
ci sono nomi, ma non natura nelle parole
senza nome è l'origine di cielo e terra
ma le cose hanno una madre e essa ha un nome
il segreto attende il discernimento di occhi non annebbiati dal desiderio
coloro che sono vincolati dal desiderio ne vedono solo il contenitore esterno
il nucleo e la superficie sono essenzialmente la stessa cosa:
le parole li fanno apparire diversi solo perché esprimono l'apparenza.
Se occorre dar loro un nome, la meraviglia li descrive entrambi
di meraviglia in meraviglia, l'esistenza si apre
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L'OPERATORE REIKI
L'operatore REIKI è un canale. Letteralmente.
Egli è diventato, dopo essere stato purificato, un canale all'interno del quale fluisce REIKI.
E' diventato come il filo elettrico all'interno del quale passa la corrente.
Noi tutti sappiamo che per far passare la corrente elettrica il filo deve essere integro, per non disperderla deve essere isolato e al suo interno deve avere un buon conduttore che deve correre da un capo all'altro, senza interrompersi. Altrimenti l'energia non può fluire.
Allo stesso modo, il Maestro REIKI è diventato un buon conduttore, e l'energia vitale che lo attraversa fluisce corre da un capo all'altro senza interruzioni, perchè nel percorso che compie non ci sono blocchi o interruzioni.
Per concentrarsi, incanalare il REIKI, dirigerlo e spedirlo il Maestro REIKI utilizza degli appositi sigilli che si tramandano da maestro ad allievo.
Questi sigilli possono essere tracciati o visualizzati con forza e concentrazione, a seconda del trattamento da eseguire.
Non basta però conoscere il sigillo per poterlo utilizzare correttamente, così come non basta possedere un violino per saperlo suonare.
Egli è diventato, dopo essere stato purificato, un canale all'interno del quale fluisce REIKI.
E' diventato come il filo elettrico all'interno del quale passa la corrente.
Noi tutti sappiamo che per far passare la corrente elettrica il filo deve essere integro, per non disperderla deve essere isolato e al suo interno deve avere un buon conduttore che deve correre da un capo all'altro, senza interrompersi. Altrimenti l'energia non può fluire.
Allo stesso modo, il Maestro REIKI è diventato un buon conduttore, e l'energia vitale che lo attraversa fluisce corre da un capo all'altro senza interruzioni, perchè nel percorso che compie non ci sono blocchi o interruzioni.
Per concentrarsi, incanalare il REIKI, dirigerlo e spedirlo il Maestro REIKI utilizza degli appositi sigilli che si tramandano da maestro ad allievo.
Questi sigilli possono essere tracciati o visualizzati con forza e concentrazione, a seconda del trattamento da eseguire.
Non basta però conoscere il sigillo per poterlo utilizzare correttamente, così come non basta possedere un violino per saperlo suonare.
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MEDITAZIONE
L'IMPORTANZA DI MEDITARE
La meditazione è il supporto fondamentale del REIKI, anche Mikao Usui passò ventuno giorni in una caverna a meditare per poi prendere coscienza di REIKI.
Solo tramite un profondo raccoglimento e ripetute meditazioni si può arrivare a prendere coscienza di sé e di REIKI.
Quello che sembra l'arrivo è in realtà sempre un nuovo punto di partenza perchè si può anche proseguire, allo scopo di provare a superare le limitazioni e le illusioni create dall'ego. Infatti questa è una delle vie che ci permette di fonderci con l'assoluto.
Certo, pochissimi sono arrivati a prendere coscienza dell'Assoluto per più di un istante
ma è vero anche che pure senza mirare all'illuminazione, la meditazione schiude un mondo di serenità, benevolenza e compassione che sono la radice di una vita beata.
Ci sono due modi per salire su una quercia. Arrampicarcisi sopra, oppure sedersi su una ghianda. La quercia è il Nirvana
Solo tramite un profondo raccoglimento e ripetute meditazioni si può arrivare a prendere coscienza di sé e di REIKI.
Quello che sembra l'arrivo è in realtà sempre un nuovo punto di partenza perchè si può anche proseguire, allo scopo di provare a superare le limitazioni e le illusioni create dall'ego. Infatti questa è una delle vie che ci permette di fonderci con l'assoluto.
Certo, pochissimi sono arrivati a prendere coscienza dell'Assoluto per più di un istante
ma è vero anche che pure senza mirare all'illuminazione, la meditazione schiude un mondo di serenità, benevolenza e compassione che sono la radice di una vita beata.
Ci sono due modi per salire su una quercia. Arrampicarcisi sopra, oppure sedersi su una ghianda. La quercia è il Nirvana